Recensioni e Interviste

“Perché rimani” di Filippo Poderini vede la collaborazione di Giorgio Canali. L’intervista

foto artisti

Il singolo “Perché rimani” è fuori dal 11 aprile su tutti i digital store.

“Perché Rimani” di Filippo Poderini è un brano che affonda il sound design nella drum and bass. Accattivante, quasi rimbombante ti entra in testa come un grido. Una riflessione sul lasciare andare qualcosa che non ci appartiene più che fino a quel momento ci ha fatto affondare. Un po’ come dei pensieri ricorrenti “Perché rimani” risuona nella mente.

Dopo “Dopamina”, il progetto prosegue con “Sete” e “Perché rimani”. Come si inseriscono questi due brani nel racconto complessivo che stai portando avanti nel 2025?

“Siamo a 3 di 16! Il disco è un lungo percorso a tappe, che uscirà così, pezzo dopo pezzo fino a Dicembre. Se fosse una vaschetta di gelato con 4 gusti avrei solo tolto il coperchio e assaggiato il primo.”

Partiamo da “Perché rimani”: un brano intenso, sonorità drum and bass e la collaborazione con Giorgio Canali. Com’è nata questa unione? Che cosa ha portato Giorgio al pezzo, oltre alla sua voce iconica?

“Ho avuto il piacere di accompagnarlo come spalla in un tour, l’ho conosciuto, vive vicino a casa mia(a Perugia). Abbiamo Maestro Pellegrini degli Zen Circus come amico in comune. Il brano è stato scritto in 3 momenti. Il primo, l’inizio proprio, è venuto da sé; non ero neanche convinto. Io di norma non canto in quel modo. Decisi di mandarla a Giorgio Canali così, tanto ci avevo appena fatto un tour ed eravamo in contatto. Mi disse che se avessi trovato una variazione drastica, il brano avrebbe potuto avere senso. Prima l’ho fatta un po’ più rock con le chitarre elettriche e tutto. L’ho mandata a Canali(così non lo faccio incazzare con le trovate da producer – mi sono detto). Dopo che “l’inganno” aveva funzionato, l’ ho distrutta; ci ho messo un beat drum and bass sotto (che è un mio grande amore). Ho spinto dentro reese bass, sirene e tape stop, tolto la maggior parte delle chitarre elettriche e niente, è venuto fuori questo brano, che somiglia ad un rave fatto a Predappio.”

“Sete” è uscito poco prima, il 21 marzo, e si muove su sonorità elettroniche, con atmosfere che richiamano Moderat. Quali sono stati i tuoi riferimenti nella costruzione del sound?

“Io amo forsennatamente un certo sound dell’elettronica, che posso trovare nei Moderat, Burial e Royksopp (elettronica tedesca, inglese e scandinava) fatto di batterie glitchate, voci lontante e pitchate, cori eterei fortemente processati. A tutto questo si aggiunge la passione per Liquid Drum and bass e i bpm serrati. Li trovo la mia principale influenza musicale.”

Anche in “Sete” c’è una collaborazione importante, quella con Kime. Com’è nata questa sinergia con lui? Vi conoscevate già da tempo?

“Kime (Alessio Nulli, davvero un punto di riferimento della Urban music della mia zona, minimo) è un amico e il mio collega presso AudioMonk Prod., lo studio di registrazione che gestiamo a Città di Castello(PG, casa nostra). Ci conosciamo da qualche anno, abbiamo fatto release insieme in passato, abbiamo litigato, non ci siamo parlati, siamo tornati amici, siamo colleghi.”

A livello produttivo, entrambi i brani mostrano una grande cura e sperimentazione. Come gestisci l’equilibrio tra la tua parte di producer e quella di artista solista?

“La mia “ figura artistica” è la seguente: sono un chitarrista di stampo jazz, che però ha ascoltato e cantato un sacco di punk rock. E ad un certo punto si è reso conto che amava l’elettronica. Tuttavia sono un producer e lavoro per gli altri. Questo mi ha permesso di distaccarmi dal mio essere un musicista auto riferito. Ad un certo punto ho guardato Filippo come fosse uno dei clienti dello studio e sono riuscito a dargli il brano (16 cazzo di brani!) per cui si era rivolto al me produttore.”

Hai diviso il palco con artisti importanti della scena italiana. Come queste esperienze hanno influenzato il tuo modo di approcciare la musica oggi?

“Sono davvero contento del mio curriculum, mi interessava soprattutto vedere come si comportavano dal vero artisti di cui conoscevo il nome da Gurda. Forse ho capito che la mia dimensione ideale è quella del nerd da studio di registrazione.”

Filippo Poderini, cosa possiamo aspettarci dai prossimi capitoli del tuo progetto per il 2025? Hai già altri singoli o collaborazioni in cantiere?

“I singoli continueranno ad uscire ogni due settimane, fino al 5 dicembre 2025, e si ci sono altri 2 nomi più noti e diversi altri talenti meno noti. Ci sono artisti per le grafiche delle copertine e fotografi coinvolti, bisogna fare rete. In realtà so già che cosa voglio fare dopo, ma arriviamoci intanto.”

Filippo Poderini è su Instagram.

— Onda Musicale

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