Una produzione che porta la firma della label The Good People Records che ci regala anche la possibilità di averlo in vinile questo nuovo disco del musicista e cantautore canadese Franky Selector.
Torna in scena Franky Selector e di nuovo si mescola ai colori italiani che già tempo fa aveva accolto e dai quali si era fatto contaminare. Parliamo della Banda Maje, dei Foja di Dario Sansone, parliamo di sonorità e modi… che oggi ritroviamo di nuovo dentro questo nuovo lavoro. Perché “Odeon” ha sempre quel fascino “morriconiano” come sta dicendo molta critica, fascino di voci corali e melodiche più che liriche (voci a firma quasi sempre di Nora Toutain & Melissa Pacifico), per due brani che in Italia si dirigono come “Ci vediamo” che è uno strumentale o anche “Con le mani senza paura” dentro cui campeggia uno spoken word senza troppe presunzioni (anzi forse un poco troppo smielato e pop) a firma ci Cici.
E se la traccia “Hocus Pocus” ci ricorda il vero piglio funk e fusion di Selector, allora “Going Places” ci ricorda anche quanto sia potente la sua seduzione internazionale… brano questo che potrebbe benissimo stare dentro le righe immaginarie di un pop internazionale a la George Micheal. Fascino. Ma anche tanta attesa e abbandono agli eventi.
Un ritorno sulla scena con un album molto dedicato al suono piuttosto che alla forma della canzone. Giusto?
Sì, hai ragione; per me il suono è importante quanto le parole o la melodia. Registro con strumenti veri e con attrezzature specifiche. Considero lo studio di registrazione uno strumento da suonare come qualsiasi altro strumento musicale. Inoltre, quando lavoro su una canzone, la lascio evolvere come vuole, senza forzarla in un formato “canzone” con parole, strofa, ritornello, ecc. Ecco perché alcune forme dell’album sono non convenzionali.
E poi il titolo celebra il canto… sembra una contraddizione?
Assolutamente no! C’è molto canto nell’album, anche se le parole non sono sempre presenti. Uso il termine “Odeon” in senso più ampio, come spazio di ispirazione ed espressione musicale.
Che momento della tua carriera è questo? Sembra un album riflessivo…
È vero che l’album risulta riflessivo, anche se ci sono alcune canzoni allegre e piene di energia. Tuttavia, credo che i brani strumentali più cinematografici stiano ricevendo molta attenzione. Il fatto è che in tutti i miei album ci sono sempre tracce strumentali riflessive.
Sei in tour in Italia, un paese a cui sei molto legato. Parte di questo album parla anche italiano… perché?
Vengo in Italia da quasi 6 anni con O’live Productions, esibendomi e collaborando con artisti locali (Banda Maje, Dario Sansone, Walter Celi, ecc.). Ho un legame musicale con l’Italia e tutto è successo in modo abbastanza naturale.
E ci sono nuove collaborazioni nel nostro paese… con il nostro paese?
Sì! Ci sono alcune collaborazioni e nuove canzoni in lavorazione, ma non posso parlarne al momento; tutto quello che posso dire è che sarà fantastico!
