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Mario Grande pubblica il suo terzo disco: “Il corpo, l’anima e la mente”

Il corpo, l'anima e la mente

“Il corpo, l’anima e la mente” non sarà presente sulle piattaforme digitali come Spotify, ma sarà acquistabile su CD e vinile.

Il 22 aprile Mario Grande pubblica il suo terzo disco: “Il corpo, l’anima e la mente” prodotto dalla talentuosa Annachiara Zincone. L’album non sarà presente sulle piattaforme digitali come Spotify, ma sarà acquistabile su CD e Vinile (in edizione limitata e numerata) sul sito ufficiale www.mariogrande.com . Ogni mese un brano del nuovo album sarà comunque disponibile gratuitamente all’ascolto di tutti sullo stesso sito ufficiale e sui canali social dell’artista. 

Mario, il 22 aprile è uscito il tuo terzo disco “Il corpo, l’anima e la mente”. Da dove nasce il bisogno di raccontare queste tre dimensioni dell’essere umano attraverso la musica? 

E’ il titolo di uno dei brani dell’album e si riferisce al concedersi completamente a un amore. Credo sia il sogno di chiunque trovare qualcuno con cui, come cantava Gino Paoli, travalicare i confini di una stanza per sentirsi nell’immensità del cielo.  Quando ho avuto una visione d’insieme del progetto che stava nascendo mi è sembrato anche il titolo giusto per un album che racconta le passioni e le esperienze umane nella loro totalità. 

Com’è stato lavorare con Annachiara Zincone alla produzione dell’album? 

Annachiara sarebbe un talento in qualsiasi settore, ha una sensibilità speciale e un’intelligenza fuori dal comune. Avevamo già lavorato insieme al mio singolo “Alla pioggia e al sole” uscito nel 2022 con cui avevamo ottenuto grandi consensi. Abbiamo entrambi gusti musicali eterogenei e questa cosa si riflette nel frutto della nostra collaborazione.  

Cosa ha portato lei al tuo suono? 

A me piacciono molto i suoni acustici e lei ha una grande esperienza e sensibilità musicale nella scelta dei suoni elettronici e digitali, il suono del brano “il treno delle 7” forse è quello più rappresentativo di questo mix che sicuramente riproporrò in futuro. 

Hai scelto di non pubblicare l’album sulle piattaforme digitali come Spotify, ma di renderlo disponibile solo su CD e vinile in edizione limitata. Una scelta controcorrente: come mai?  

Perché, secondo me, questo lavoro non è adatto al tipo di ascolto delle piattaforme streaming. E’ una produzione assolutamente contemporanea ma è nata con l’idea e l’aspirazione di emulare gli LP degli anni ’70/80 quando c’era l’abitudine, il tempo e la voglia di ascoltare un album musicale per intero come si fa quando si sfoglia un libro di racconti che in qualche modo sono legati fra loro. Questo è anche il motivo per cui è stato pubblicato su vinile. 

C’è un brano che senti più vicino, che ti ha toccato profondamente durante la scrittura o la registrazione? 

In modo diverso tutti. Se proprio devo sceglierne qualcuno direi:  “Io ti guardo” che nella scaletta è il brano che chiude l’album ma che in realtà è il primo che ho composto nel 2020 durante il periodo del covid. E’ la storia di una coppia innamorata da decenni che, nei giorni drammaticamente tutti uguali e surreali di coabitazione forzata durante la pandemia, si unisce ancora di più in una sorta di spazio senza tempo dove la forza dell’amore vince il tempo. E’ un brano che musicalmente è accompagnato dalle meravigliose chitarre acustiche di Marco Rinalduzzi storico chitarrista di Antonello Venditti, Giorgia, Claudio Baglioni e tanti altri. “Fari negli occhi” che ho dedicato a quelle donne che, al contrario della mia protagonista, si sono perse in relazioni sbagliate e purtroppo non hanno avuto la forza o non hanno fatto in tempo a fuggire via lontano.   

“I fiori di Cutro” dedicato alla tragedia avvenuta nel paesino della Calabria a Febbraio del 2023. Un testo e una musica che ho composto in una sorta di trance creativo causato dal dolore e dalla commozione per quello che era successo. In particolare ho voluto raccontare la storia di quelle madri e delle loro bambine scappate da territori dove alle donne vengono vietati diritti fondamentali persino il diritto allo studio. Immaginate da quali drammatiche circostanze devono fuggire queste mamme per decidere di affrontare con le loro creature un viaggio così pericoloso e disperato. Questo brano sarà pubblicato anche in lingua spagnola grazie alla bellissima traduzione del testo da parte del Poeta Pedro Luis Ladròn de Guevara che con me condivide la sensibilità verso questi argomenti. 

“Una rosa in un pugno” ha un titolo molto evocativo. Puoi raccontarci il significato dietro questo brano?  

E’ un brano che riprende l’argomento che ho voluto affrontare in Fari negli occhi in modo ancora più esplicito. Affronta il tema della violenza sulle donne. L’immagine della rosa, simbolo di bellezza e fragilità, stretta in un pugno, simbolo di forza e controllo, rappresenta la dualità di un rapporto abusivo. Vuole dare voce alle vittime di violenza che troppo spesso rimangono in silenzio per paura o vergogna. È un invito a non arrendersi e a trovare la forza di riprendere in mano la propria vita. 

Cosa vorresti che chi ascolta il tuo disco si portasse via, una volta finito l’ascolto? 

Vorrei che venissero per un po’ via con me, in quello spazio senza tempo dove mi capita di estraniarmi e navigare mentre compongo le mie canzoni e dove l’amore è l’unico motore che muove l’universo. 

Un’ultima domanda: se potessi descrivere “Il corpo, l’anima e la mente” con una sola parola, quale sarebbe e perché? 

Nostalgia… intesa nel senso più ampio di questo sentimento che spesso provoca la mia ispirazione. Mi capita di scrivere storie che non ho vissuto personalmente ma che in qualche modo arrivano a me come dei ricordi lontani. Dicono che nel nostro DNA ci sia anche un bagaglio di esperienze ed emozioni vissute dai nostri genitori o addirittura dai nostri avi. Io credo che sia davvero così. C’è un brano in questo album dal titolo “La sola cosa che vorrei” che racconta di un amore fra due adolescenti nato in un cortile di campagna… ecco io questa storia non l’ho mai vissuta eppure sono stato lì e ne provo una grande nostalgia.   

— Onda Musicale

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