Ora che tutti siamo distanziati Abe Pe Show dimostra come il mondo si stia riavvicinando.
Dall’Africa a Trento, a toccare ogni parte del globo: Abe Pe Show è un’etichetta discografica fondata da Nana Motobi, produttore e rapper ghanese. L’idea è di una produzione musicale internazionale proprio perché vicina alle tradizioni di ogni Paese, che si serva di una diffusione lungimirante e tecnologica. Ci hanno raccontato di loro, del loro album che ha coinvolto 16 artisti da tutto il mondo e della loro app “Mic&Beat”, una piazza virtuale per musicisti.
Comincerei con la domanda più scontata, a cui però non ho ancora trovato risposta: cosa significa il nome Abe Pe Show?
“Abe in lingua akan significa palma, letteralmente “alla palma piace lo spettacolo”. Il senso è che in Africa la palma, si utilizza per fare tante cose: dalle foglie che si usano per fare la scopa, alla linfa per creare il vino di palma, alle le radici per curare le malattie: insomma, non si butta via niente! Quello che proponiamo è un concetto di musica ibrida, musica è vita ed è presente in ogni situazione.Con la musica si possono creare suonerie, si educa, si trasmettono messaggi sociali, ci si diverte, serve per le colonne sonore dei film, per mangiare, per fare ginnastica, diventando il nutrimento quotidiano di ogni situazione. Nel 2015 è nato Abe pe show, partendo un primo studio a Gardolo di Trento, in quel momento in Trentino erano arrivati tanti fratelli dalla Nigeria, Sierra Leone, Senegal e Togo, uno stimolo in più per creare uno spazio per fare musica in libertà. Il Primo album prodotto dal Abe pe show è stato Welcome to Europe, che ha avuto la fortuna di girare in Italia e Europa.”
Abe Pe Show ha presto prodotto l’album “Turn Up” con la collaborazione di ben 16 artisti “sparsi” tra Africa e Europa. Artisti e generi molto vari, come è nato ed è stato ideato il progetto?
“Il progetto è stato ideato nel 2019 ed è stato pensato per essere un progetto locale, ma con l’arrivo della pandemia l’isolamento ci ha separato, portando tutte le persone del mondo a “vivere” la stessa situazione. In questa situazione abbiamo creato una call per artisti alla quale hanno risposto moltissimi produttori ed artisti internazionali. Per noi è stata una grande sorpresa. Abbiamo selezionato un gruppo di produttori che hanno cominciato a creare le basi in forma elettronica a distanza durante il lockdown. La parte della registrazione è stata realizzata negli studi di Abe pe show in presenza a Lagolo, dove gli artisti dei vari paesi hanno raggiunto la località trentina. Turn Up è promosso da Abe pe show in collaborazione con Trento Massive, Trento Poetry Slam, Smarmellata, Akoma Collective e l’Ufficio Pari Opportunità della PAT. Hanno partecipato al progetto 16 artisti internazionali provenienti da 9 Paesi diversi. Venti tracce sono state registrate partendo dal materiale prodotto dal team di produzione durante il lockdown. In seguito, durante due settimane di residenza, tutti gli artisti selezionati dalla call internazionale hanno raggiunto Lagolo: la località trentina dove Abe pe show aveva installato le attrezzature per la registrazione. Sono nate tantissime collaborazioni. Per respirare l’atmosfera vi lasciamo con questo videoclip Chilldown che parla della ricerca di pace, partendo dalla prospettiva di quattro artisti, alla voce: Dario Cangreo, da Ostia, Roma e Mynda Guevara da Couva da Moura, Lisbona, Portogallo mentre nella base strumentale il polistrumentista Riccardo Rea e Nicola Redblueled.”
Le lingue e le prospettive sono diverse, ma come conclude Nana Motodbi“il mondo é un coro” “ognuno porta la propria diversità, ma è necessario trovare armonia e sintonia”, nella musica questo è possibile: “fare musica in chiave internazionale é una scoperta”. So che per altro, insieme ad altre associazioni, avete creato un’app che permetta ad artisti di ogni campo e di tutto il mondo di incontrarsi e creare virtualmente: si tratta del progetto “Mic&Beat”. Non è scontato per un’etichetta discografica lavorare a un’app…
“Siamo stati costretti a cambiare modalità di lavoro ed inventare nuove soluzioni, perché la musica dal vivo non esiste più, ora si fa musica solo su internet con un sistema virtuale, quindi dobbiamo trovare nuove modalità di vendita e promozione e puntare al livello internazionale. Trovare e allargare il pubblico. Questa pandemia ci ha ricordato che anche se c’è un disastro dobbiamo andare avanti come artisti e ripensare nuove soluzioni per fare musica e che le persone possano seguirci e ascoltarci dovunque. Grazie ad alcuni finanziatori come il Comune di Trento, in collaborazione con Kariba e Centro Musica, siamo riusciti a concretizzare una applicazione web Mic&Beat che funge da piattaforma per artisti indipendenti in tutto il mondo. L’idea è quella di creare uno spazio di condivisione dove sarà possibile caricare le proprie produzioni, trovare collaborazioni, organizzare conferenze e coaching sul tema della produzione indipendente, condividere esperienze e indirizzare i giovani artisti. In poche parole: una piazza virtuale dove fare incontrare artisti, produttori e pubblico. L’idea di Mic&Beat è aperta ad artisti di diversi stili come il rap, trap, reggae, Rnb, drum&bass, afrobeat e altri che si rifanno alla musica creata a partire da una base.”
Nel video di presentazione di Mic&Beat avete parlato di fare musica e tecnologia, della possibilità di una produzione a basso costo e quindi più democratica. Quali sono le vostre idee in proposito? Nel 2021 ha ancora senso distinguere nettamente musica elettronica da musica analogica?
“Per noi musica è musica. Il mondo continua ad evolvere e la musica e i suoi metodi si modificano in base alla tecnologia. Possiamo vedere questo aspetto da come sono cambiate le modalità di registrazione, oggi è molto più comodo: con un computer, microfono e scheda audio puoi registrare! Parlare di musica elettronica e musica analogica é come parlare di un mixer analogico e uno digitale. Tutti e due funzionano bene, ma la maggior parte dei professionisti stanno optando per il digitale. Citando Nana Motobi: “Stiamo andando verso il mixer digitale ma abbiamo sempre l’analogico nel cuore”.“
Pensate che l’attività di Mic&Beat possa influenzare le scelte musicali di Abe Pe Show?
“Certo! Noi siamo i gestori e amministratori e i nostri lavori avranno come base la piattaforma Mic & Beat, la nostra professionalità sta cambiando portandoci alla digitalizzazione e internazionalizzazione della produzione musicale. La distanza per noi non è una barriera. Lavoreremo con artisti diversi in diversi Paesi, promuovendo collaborazioni internazionali, organizzeremo dei mixtape e varie attività per gli artisti: ad esempio formazioni e training, blog e tanti altri servizi on line.“