E’ uscito venerdì 1 ottobre 2021 per Le Siepi Dischi (in distribuzione Believe Digital) il brano Sei qui, il nuovo singolo dell’oscuro chitarrista rock Giorgio Ciccarelli che anticipa il terzo album in uscita il 29 ottobre 2021 (dal titolo Niente demoni e Dei).
Un nuovo capitolo per il chitarrista, cantante e compositore che rinnova qui la collaborazione con lo scrittore e autore di testi Tito Faraci e con il produttore Stefano Keen Maggiore (Immanuel Casto, Romina Falconi, The Andre). Un nuovo Giorgio Ciccarelli, un nuovo mondo di rock ed elettronica mai sentito prima e finalmente svelato.
Ecco cosa ci ha raccontato.
Qual è il filo conduttore, musicale e non, che legherà tutti i brani di Niente Demoni e Dei?
Sì, effettivamente c’è un filo conduttore soprattutto musicale che lega tutti i brani dell’album e direi che si può individuare in un certo tipo di sonorità tipiche della new wave inglese degli anni ’80. Quando io Stefano (il produttore artistico) e Tito, abbiamo iniziato a parlare della direzione artistica da imprimere al disco, è subito venuta fuori, condivisa da tutti, la volontà di pescare proprio da quel periodo avendo ovviamente un occhio ed un orecchio vigile alla modernità.
Come funziona il tuo lavoro con Tito Faraci? Nasce prima il testo o la musica?
Nei due album precedenti il lavoro ha più o meno seguito sempre uno stesso procedimento, io portavo a compimento una canzone, a volte con un testo, a volte no, che passavo a Tito, con il quale, a volte, mi confrontavo sugli argomenti da trattare, sulle sensazioni che il brano suscitava, oppure ci si vedeva e si cercava insieme quali parole fosse meglio utilizzare. Dopodiché Tito mi mandava una prima stesura del testo per provare a cantarlo e in un gioco di rimandi, di cambi, di attenzioni, portavamo a termine la canzone vera e propria. Con il nuovo disco, invece, abbiamo fatto qualcosa di diverso…
E’ cambiato il tuo approccio alla composizione dal tuo primo disco solista?
…come ti dicevo, col nuovo disco qualcosa è cambiato. Ho chiesto a Tito di provare a darmi un testo già scritto per provare a musicarlo e vedere cha cosa ne sarebbe venuto fuori. Bene, devo dire che l’esperimento ha funzionato e ci ha soddisfatto a tal punto che lo abbiamo replicato diverse volte. E questo mio nuovo modo di comporre ha per forza di cose cambiato il risultato, le canzoni stesse, quasi come se ci fosse dietro una mano diversa…
Come mai hai scelto di non occuparti tu dei testi in prima persona?
Potrei risponderti semplicemente che i testi di Tito sono più belli ed efficaci dei miei, ma in realtà non è solo questo. Devi sapere che ho sempre scritto io i testi delle mie canzoni, l’ho fatto ad esempio per tutti e 4 i dischi dei Sux!, poi è successo che il momento in cui mi sono messo a scrivere per “Le cose cambiano” (il mio primo album da solista), ha coinciso con un momento piuttosto delicato della mia vita, ero un fiume in piena, scrivevo molto, ma tutti i testi avevano un’unica direzione ed un unico argomento, peraltro assai personale e ciò non mi piaceva. Sentivo il bisogno di avere un punto di vista differente, ma allo stesso tempo condiviso da me, dunque non potevo che cercare tra le persone vicine a me. Fortuna ha voluto che proprio in quel periodo, dopo quasi 20 anni di silenzio, ho rincontrato Tito, un vecchio amico e da lì è partito tutto ed è una collaborazione che continua e spero continuerà in futuro, perché ci troviamo meravigliosamente bene insieme…
Cosa puoi anticiparci del nuovo disco in uscita?
Posso anticiparvi che sarà un disco per molti versi inaspettato, con suoni lontani e diversi da quelli che ho sempre utilizzato nella mia carriera, basta dire che nell’album del chitarrista Giorgio Ciccarelli (così vengo spesso etichettato per via della mia militanza come chitarrista negli Afterhours), nell’80% dei brani, la chitarra non c’è. Molto merito di ciò va al produttore artistico Stefano Keen Maggiore, che ha avuto il coraggio di propormi cose davvero molto distanti da me, ma evidentemente più vicine di quanto non credesse…