Recensioni e Interviste

Gli Xtrasensory si raccontano ad Onda Musicale. Ecco l’intervista

E’ uscito venerdì 23 luglio 2021 il brano Zero (il cui video invece è stato presentato qualche settimana fa su SkyTG24), il nuovo singolo del duo Xtrasensory.

Un nuovo capitolo dove convivono due anime che lottano tra di loro fino a fondersi in un mondo che affonda le sue radici dentro influenze stratificate e complesse, tra progressive e alt-rock. Gli Xtrasensory ci portano esattamente ad un bivio, e la scelta sulla strada da prendere sta solo all’ascoltatore.

Del brano dicono: Zero parla di un pesante conflitto tra due estremi della propria interiorità, uno rassegnato e laltro desideroso di rivincita. Si tratta di un dialogo tra due vere e proprie entità allinterno della stessa persona, la quale si ritrova di fronte ad un bivio: accettare una terribile realtà come condanna definitiva e rimanere in trappola nella propria zona di comfort per il resto della vita, oppure reagire andando contro corrente. In questo caso il confronto si evolve positivamente perché la voglia di rivincita ci ha spinti ad una ribellione forte abbastanza da innescare, nelle nostre vite, un processo rivoluzionario che sta generando una crescente consapevolezza di noi stessi e del mondo che ci circonda. Ci auguriamo che il messaggio allinterno di questa canzone possa raggiungere qualcuno che ha davvero bisogno di prendere in mano la propria vita e di trovare, dentro di se, una forza tale da vincere le proprie battaglie interiori.

Abbiamo chiesto loro qualcosa in più.

Di cosa parla Zero e quale è la connessione con il nuovo video che avete pubblicato?

Zero parla di un pesante conflitto tra due estremi della propria interiorità, uno rassegnato e l’altro desideroso di rivincita. Si tratta di un dialogo tra due vere e proprie entità all’interno della stessa persona, la quale si ritrova di fronte ad un bivio: accettare una terribile realtà come condanna definitiva e rimanere in trappola nella propria zona di comfort per il resto della vita, oppure reagire andando contro corrente. In questo caso il confronto si evolve positivamente perché la voglia di rivincita ci ha spinti ad una ribellione forte abbastanza da innescare, nelle nostre vite, un processo che sta generando una crescente consapevolezza di noi stessi e del mondo che ci circonda. Il video è strettamente legato al testo e come potete vedere ci sono più versioni di noi. Quella depressa si trova in gabbia, ha il potere di uscirne in qualsiasi momento ma fino ad un certo punto non se ne rende conto o pensa che non ne valga la pena. Le scene in rosso avvengono in realtà nella mente e in questo caso ad essere protagoniste sono le metà che rappresentano la nostra nuda e libera essenza, la quale ci provoca e fa il possibile per farci svegliare e reagire. La terza versione, quella con camicie bianche (per intenderci) rappresenta la via di mezzo tra le altre due, cioè la fase in cui una volta liberi dalla “prigionia” iniziamo a fonderci con ciò che siamo realmente e quindi a prendere in mano la nostra vita, e per farlo decidiamo di esprimere ciò che accade dentro di noi attraverso la musica. I petali sono legati all’origine del brano, ovvero un disegno di Luna dal quale è poi nato il testo della canzone. Alla fine del video la si vede mentre apre gli occhi (metaforicamente), si guarda dentro in profondità e scopre con grande stupore (quasi con shock) chi è realmente. Sia nel testo che dentro al video ci sono molti significati ma preferiamo lasciare spazio all’interpretazione del pubblico.

A chi è rivolto il brano?

Il brano è rivolto prima di tutto a noi stessi ma ci auguriamo che possa raggiungere qualcuno che ha davvero bisogno di prendere in mano la propria vita e di trovare, dentro di se, una forza tale da vincere le proprie battaglie interiori.

Come vi siete conosciuti? E quando avete deciso di suonare insieme?

Ci siamo conosciuti nel 2018 tramite i social. Abbiamo deciso di suonare insieme e di dare il via a questo progetto ad inizio 2020.

Quale è la vostra esperienza nello studio della musica? Si può fare musica anche senza studiare?

Abbiamo studiato musica seguendo percorsi molto diversi in accademie e con vari insegnanti. Attualmente stiamo continuando a studiare da autodidatti perché chi vuole migliorarsi in certi ambiti deve continuare a formarsi e lo stiamo facendo principalmente in funzione del progetto.
Secondo noi per fare musica come lavoro e creare inediti che rispecchino al 100% ciò che si desidera esprimere bisogna almeno acquisire le conoscenze e le abilità necessarie in modo da essere consapevoli di ciò che si fa.

Quali sono, secondo voi, i modi migliori per emergere nella scena musicale? Come sta andando per voi?

Di modi per emergere ce ne sono diversi e bisogna scegliere quello più adatto al proprio progetto e ai propri obiettivi. In ogni caso, però, bisogna credere totalmente in se stessi e nei propri obiettivi, comprendere realmente ciò che al giorno d’oggi bisogna fare per poter lavorare in questo settore, lavorare sodo malgrado le difficoltà e realizzare opere di grande valore. Per noi sta andando molto bene. Siamo ancora alle fasi iniziali del nostro percorso ma siamo molto contenti per come ci stiamo muovendo.

Adesso cosa accadrà?

Seguiteci e lo scoprirete! Questo è solamente l’inizio.

— Onda Musicale

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