È uscito martedì 11 gennaio 2021 l’album di debutto del progetto solista di Marco Feliciani, Mani, dal titolo Non cresciamo mai. Un’autobiografia musicale senza filtri, una delicatezza immersiva di chi svela completamente il suo mondo in un monolocale. Una nuova storia che è contenuta in una vecchia Moleskine. Ecco cosa ci ha raccontato.
Buongiorno Mani. Come nasce un tuo brano, hai un metodo?
Non ho un metodo per la scrittura di un mio brano musicale, ci sono vari modi in cui nasce una mia canzone. Spesso, quando ho la necessità di farlo, prendo una strumento in mano e sotto ad un giro di accordi scrivo quello che provo. A volte scrivo prima una strofa o un testo, per poi strutturarci una musica intorno. Dipende dallo stimolo, dalla necessità, dal momento e dal luogo; poi il resto vien da sé.
Quando si capisce che un brano è effettivamente finito?
Non credo che un brano sia mai in fondo effettivamente finito, perché quest’ultimo muta e si trasforma col tempo. Naturalmente si pensa che esso sia concluso quando la struttura è ben definita o funziona e si è pronti per andarlo a registrare in studio, così da ottenere la traccia dell’esecuzione. Poi quando lo si suona live, a volte, cambia la melodia di qualche frase, l’intenzione e il senso di quello che cantiamo, la dinamica, qualche accordo, aggiungiamo e togliamo uno o più giri nella struttura.
Perché “Non cresciamo mai” è la colonna sonora per questo periodo?
“Non cresciamo mai” è la colonna sonora per tutti quelli che si sentono fuori posto o malinconici, per chi affronta un amore atipico o si sente semplicemente solo, chi si trova davanti a dei cambiamenti o in un momento di difficoltà, oppure per chi ancora non ha ordinato il caos che ha attorno.
Poi, comunque sia, ci troviamo in pieno inverno con queste giornate altalenanti, coerente con il mood del disco, quindi ogni momento è buono per ascoltarlo.
Come nasce la tua collaborazione con Godot?
Ho conosciuto Giacomo Pratelli (in arte GODOT.) quando mi ero trasferito a Milano per studiare. Avevo da poco pubblicato il mio primo singolo “Pesce rosso”, per caso Giacomo vide la canzone e mi scrisse su Instagram. Mi chiese di collaborare per un Featuring e quindi ci incontrammo in un piccolo bar in Centrale. Dopo un mese scrisse “I sogni degli altri” e per due settimane ci rinchiudemmo in uno studio di Missaglia a registrarla. Inoltre, in quelle giornate, tra un discorso e l’altro a fumare sigaretti in balcone, Giacomo scrisse “Non cresciamo mai” e me la regalò per il mio compleanno poco più tardi. Da qui nacque la nostra amicizia.
Quali sono i piani di Mani per il 2022?
Oltre al disco uscito l’11 Gennaio, ho intenzione di registrare nuove canzoni che ho scritto in quest’ultimo periodo. Inoltre spero di tornare a suonare dal vivo, pandemia permettendo.