Recensioni e Interviste

Intervista a Mattia Vlad Morleo

Drawing The Holocaust
Cinque domande all’autore delle musiche di Drawing The Holocaust – The Soundtrack

Mattia Vlad Morleo: un artista della Generazione Z che firma la colonna sonora di un documentario che racconta le tragicità dei campi di concentramento durante la Seconda Guerra Mondiale attraverso i disegni degli internati. Drawing the Holocaust in onda in prima serata su Rai Storia, in occasione della Giornata della Memoria, mentre il 28 gennaio è uscita la colonna sonora sui digital stores.

1. Come ti senti in questo momento? Come ci si sente a firmare le musiche di un progetto così importante?

E’ un bel momento per me e per la mia musica, sono immensamente grato a chi ha creduto nella mia sensibilità e ha voluto accompagnarmi nel dar voce ad essa. Le responsabilità e le aspettative hanno il loro peso ma spero di aver reso grazie all’arte nel mio piccolo.

2. Nella colonna sonora troviamo archi e piano: quali sono i tuoi strumenti preferiti e dove ti senti più a tuo agio?

Sicuramente la mia comfort zone è delineata dal pianoforte, è il mio posto sicuro e fedele e i sintetizzatori analogici si stanno rivelando degli ottimi accompagnatori in questo senso. Mi piacerebbe riuscire ad espandere questa comodità anche in altri ambiti, ad esempio il violoncello, strumento che adoro insieme con violino. Strumenti che mi affascinano particolarmente sono tutti quelli etnici, con una storia alle spalle infinita.

3. Quale pensi che sia lo spazio nello scenario musicale attuale della musica per film?

La musica per film ha una potenza parecchio ampia nel mercato discografico, attualmente è il settore più ascoltato della macro genere della musica strumentale. A partire dalle emozioni che genera da sé, la musica per film ci fa ricordare ed associare momenti della nostra vita ad eventi che accadono nei nostri film preferiti – questa sinergia tra immagini, musica ed emozioni è qualcosa di davvero grande che riesce a scavare più liberamente nel cuore delle persone.

4. Sempre di più le colonne sonore diventano non solo accompagnamento per una pellicola ma anche accompagnamento musicale quotidiano attraverso, per esempio, lo streaming online. Il tuo album esce solo in streaming: perché?

Esatto diventano quasi la colonna sonora della nostra quotidianità. La mia colonna sonora per Drawing the Holocaust esce solo in streaming (..per il momento), vi è un progetto più grande alle spalle, presto si saprà qualcosa in più.

5. Sei figlio d’arte: come vivi il rapporto con la musica rispetto alla tua famiglia?

Dico spesso che è stata la musica a dovermi sopportare e non il contrario in quanto nella mia famiglia, da generazioni, ha una forte presenza. In famiglia c’è una bella versatilità d’ascolto musicale, il genere che mette tutti d’accordo è sicuramente il rock.

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