“Golden Silence” è il nuovo singolo e video dei PØLAAR, duo formato da In.Visible (Andrea Morsero) e bLuesForce prod (William Novati). Abbiamo rivolto loro qualche domanda.
Come nasce il progetto PØLAAR?
W: dopo anni di collaborazioni su vari eventi, ho finalmente convinto Andrea a fare un po’ di musica nostra insieme. C’era la pandemia, il lockdown, poco lavoro, abbastanza tempo da dedicarci e un sacco di voglia di trovare una valvola di sfogo alla stasi che ci circondava.
A: personalmente, avevo il desiderio di confrontarmi su un territorio un po’ fuori dalle corde di In.Visible e questa collaborazione è stata una possibilità che ha dato carburante a questa necessità espressiva.
Che cosa c’è alla base del nuovo singolo “Golden Silence”, in un’epoca così rumorosa?
W: come detto, il brano è nato durante il lockdown e, se non ti interessano le polemiche social o televisive, di silenzio intorno ne avevamo davvero tanto. La musica mescola suoni morbidi ed acustici, che riportano alla sicurezza e calma dell’ambiente casalingo, con distorsioni e suoni striduli che richiamano le sirene e le ansie che arrivavano da fuori. Il testo è di Andrea.
A: ho cercato di dare un’idea intima, vellutata e sensuale attraverso le parole nella canzone; trascrivere per ciò che si può, l’esclusività del silenzio che , in un rapporto d’amore e di complicità ha un valore inestimabile , a mio avviso .
Ci raccontate anche qualcosa del video?
Eleonora Roaro: Nello stesso spazio, il Loft39 di Pavia, Andrea (In.Visible) canta e William (bLuesForce prod.) compone la musica al computer senza però mai essere, a parte in una brevissima scena, nella stessa inquadratura. Condividono, nell’isolamento e solitudine del lockdown, un progetto creativo, un ‘sentire’, un’idea. E poi piccoli gesti quotidiani, l’attesa, una figura femminile sospesa su un’altalena…
Avete carriere soliste già avviate: come le fate convivere con il progetto PØLAAR?
W: con pazienza, schiettezza e realismo: abbiamo famiglie e lavori oltre agli altri progetti musicali. Inutile promettersi cose irrealizzabili: abbiamo fissato dei paletti prima di metterci a comporre e ad ora hanno dato buonissimi frutti.
A: trovo che se si crea un’alchimia tra le persone e si focalizzano gli obiettivi, ogni esperienza alternativa al tuo progetto madre, non faccia altro che accrescerne le prospettive future
Che cosa riserva il futuro al vostro duo?
W: nuove canzoni prima di tutto. Alcune sono già in cantiere e poi vedremo.
A: amo pensare a Pølaar come ad un progetto aperto, non solo alla parte musicale. In questo senso, la collaborazione con Eleonora in ambito visuale, rappresenta un passo in questa direzione laboratoriale.