Recensioni e Interviste

Alessandro Tosi: intervista ed esordio con il singolo “Tich Toch”

Alessandro Tosi

Alessandro Tosi intraprende la strada del rocker solista con un video e un singolo che ti si attaccano addosso, TICH TOCH.

Alessandro Tosi, aka DJ SKANK, nasce a Roma nel 1973. Polistrumentista attivo sulla scena capitolina in varie formazioni, e sulla scena nazionale come turnista. Parallelamente alla carriera di strumentista negli stessi anni acquista visibilità come DJ ed organizzatore di eventi nella scena underground romana. Dopo un periodo di assenza dai palchi torna ora in veste solista componendo brani che ripropongono il sapore vintage del rock anni ’90.

Alessandro Tosi ha pubblicato il proprio primo singolo da solista, “Tich Toch”.

Ecco la nostra intervista. 

Ciao Alessandro, ci racconti chi sei?

«Fondamentalmente sono una persona irrequieta, dormo il giusto o anche meno, recupero durante le pause ai semafori, per intenderci. Questo mi lascia molto tempo libero, troppo forse, e non amo troppo la noia. In parte potrei dire di essere impulsivo, se non fosse che quando inizio una cosa poi la porto a termine. Credo di avere un filtro istintuale, o qualcosa che mi aiuti a elaborare sul momento un piano di fattibilità delle cose. Insomma, non capita spesso che mi perda in progetti aperti, anche perché quando mi butto in qualcosa di nuovo, si tratta tendenzialmente di qualcosa che mi fa stare bene e che risponde a dell’esigenza del momento. Questo per non dirti che lavoro faccio, il mio colore preferito e quali sono i miei hobbies.»

Come mai questo esordio da solista a un’età, perdonaci, non giovanissima?

«In realtà per me la musica è un ritorno più che un inizio. La musica mi ha accompagnato dall’infanzia alla prima età adulta. Principalmente ero attivo come batterista ma il mio primo strumento è stato la chitarra e nelle band in cui militavo alle volte ero anche autore oltre che arrangiatore dei brani.

Il mio esperimento da solista è in continuità con il passato, l’unica rottura sta nell’esser passato dalle retrovie alla prima linea.

Però la tua domanda è ben più precisa e non svicolo. Non ti nascondo che questa nuova pelle che ho deciso di vestire è la reazione ad un momento di riflessione e ripensamento che credo abbia coinvolto molti in questo ultimo periodo dal 2020 ad oggi. Lo stare chiusi in casa ed evitarci durante la pandemia ci ha naturalmente portati a riflettere su noi stessi e sul nostro passato e il mio era fatto principalmente di musica, anche se poi per campare me e la mia famiglia sono finito a fare altro. Durante la pandemia, e in ragione di altri eventi personali che preferirei tenere per me ero spinto verso due direzioni opposte, chiudermi o proiettarmi fori di me. Credo che la mia natura e il mio passato mi abbiano portato a scegliere la seconda via, che forse si addice meno all’età che ho ora. Ma avevo qualcosa da perdere? No. Al contrario, avevo a disposizioni mezzi per produrre e diffondere le mie idee e i miei sentimenti che quando ero più giovane, semplicemente non erano a disposizione. Di qui la voglia di tentare, consapevole che la domanda che mi hai appena rivolto mi sarebbe stata legittimamente rivolta prima o poi.»

Come è nato il tuo nuovo video e singolo?

«È nato di venerdì mattina, contro tutte le premesse, prima di uscire di casa, prima di farmi la doccia. Mi capita spesso di catalizzare un momento di euforia in una melodia ed una base ritmica. In genere la mente mi suggerisce la voce di qualcun altro, spesso una voce nota, di un artista fra i miei preferiti. Questa volta invece la voce era proprio la mia. Ho risposto immediatamente alla chiamata, sono sceso dal letto ed ho fermato l’idea impugnando prima la chitarra e poi il basso. Il testo invece l’ho scritto in metro, sempre mentalmente, e poi a penna.»

Che cosa ti piace e che cosa non ti piace della musica italiana di oggi?

«In realtà non ho mai distinto troppo fra musica italiana e non. Certo non nego che esistesse una scena italiana ed una scena internazionale, dove, specialmente negli anni ’90 e prima dell’avvento del digitale, la scena italiana era spesso emarginata, soprattutto sul piano dell’alternative rock. Quello che è successo con l’avvento del digitale è stato un generale allargamento dei mezzi di produzione e diffusione che ha messo la creatività di tutti sullo stesso piano. Paradossalmente però questo processo ha anche portato a decentrare l’attenzione dal contenuto artistico al mezzo di diffusione, che fosse un talent show o che fosse il click biting degli youtubers. E questa di rarefazione del contenuto in favore del contenitore ha coinvolto la scena internazionale tanto quanto quella italiana. Io vengo da un background molto diverso, in cui il contenuto aveva molta più importanza. Se sarà un limite lo vedremo.»

Quali saranno i prossimi passi?

«Sono già al lavoro sul prossimo singolo, che uscirà prima dell’estate. Ho in cantiere anche altri brani naturalmente, voglio dare una coerenza al mio progetto. Mi piacerebbe stampare un vinile; vengo dal pieno dell’era del CD ma il vintage sembra avermi di gran lunga superato.»

— Onda Musicale

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