Recensioni e Interviste

Little Pony: intervista alla band che fa … voodoo

Dal 18 febbraio 2022 è in circolazione Voodo we do, il nuovo album della band Little Pony, fuori per Soundinside Records e in distribuzione Believe Digital.

Canzoni dei Little Pony per “Voodo We do” sono scritte in viaggio, riflessioni sulle ossessioni della modernità e le stregonerie da social… Un rito magico, potente come solo i bambini possono immaginare, per scacciare via il superfluo, il compulsivo, l’ostinata arroganza dell’omologazione coatta delle interazioni nelle piccole e grandi cose del quotidiano. I Little Pony non fanno jazz, non fanno rock, non fanno hip hop nè punk o spoken words su basi funk disco rap; i Little Pony sono fuori moda e fuori dal tempo. Il disagio ha un suono ironico, cupo e rabbioso mentre balla: i Little Pony fanno Voodoo.

La formazione attuale è composta daRyan Spring Dooley, Marco Guerriero, Valerio De Martino, Pierluigi D’Amore. E noi li abbiamo intervistati per voi:

Se proprio dovessimo racchiudervi all’interno di un genere musicale, quale sarebbe?

«Probabilmente per l’approccio e l’attitudine, il punk.»

Come avete capito che Pierluigi D’Amore era adatto ad unirsi ai Little Pony?

«Dal primo giorno che è venuto in sala, si è creata subito una forte intesa tra noi. Pur essendo principalmente un contrabbassista, il suo approccio ai synth e le sue idee di scrittura in musica, ci hanno subito convinto. Oltre che ovviamente un certo grado di empatia/pazzia simile al nostro.»

Ci raccontate una vostra giornata tipo in studio?

«Solitamente partiamo da un’idea che può partire da ognuno di noi: un testo anche abbozzato, una melodia, un giro di basso o una linea di synth. Tendiamo a creare una solida base ritmica e poi ci improvvisiamo sopra buttando dentro ogni follia ci venga in mente. Poi lavoriamo di sottrazione, finché il tutto non ci convince

Quando avete registrato questo disco? Vi sentite ancora in questo stesso mood?

«Il disco lo abbiamo terminato proprio poco prima della pandemia ma, sarà perché giocoforza rimasto in standby e quindi inespresso per tanto tempo, il mood lo sentiamo ancora molto fresco. Anche perché il fermo forzato ci ha permesso di definire meglio la resa del live

Quali sono i vostri piani per l’estate?

«Si spera di poter suonare il più possibile ovviamente!»

— Onda Musicale

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