il 18 marzo 2022 è uscito per Pioggia Rossa Dischi Antifragile, il nuovo disco degli ADA.
La rock band ADA, che si consolida tra le più interessanti dell’underground veneto e ormai presenza fissa della playlist Rock Italia di Spotify, torna con una nuova raccolta che è anche una violenta presa di coscienza della nostra condizione di anime fragili che cercano di proteggersi.
Abbiamo ascoltato “Antifragile”, e abbiamo fatto loro qualche domanda.
Cos’è avvenuto prima della pubblicazione di “Antifragile” e come mai questo titolo?
«Prima della pubblicazione c’è stato un lungo percorso di tre singoli che ci hanno portato a passi importanti. Antifragile è la sublimazione di tutto questo. Il titolo è una parola che in sostanza rappresenta il concetto di migliorarsi per superare le difficoltà. Rappresenta un po’ questo periodo storico e noi stessi».
Come avete preso il vostro ingresso in Rock Italia da indipendenti? Allora è falso che gli indipendenti non hanno posto negli spazi editoriali di Spotify?
«Noi ce l’abbiamo fatta e ne siamo stati felicissimi. Abbiamo fatto le cose per tempo e forse è bastato crederci molto ed essere sicuri della nostra musica. Sicuramente non è facile arrivare agli editori di Spotify così, ci vuole anche una dose di fortuna».
In cosa, come band, vi sentite fragili?
«In realtà ora come band ci sentiamo più forti e convinti che mai. Abbiamo tanto da dare e da dimostrare ancora e non possiamo tentennare».
Come siete cambiati dai tempi di “Tenetemi”?
«Siamo molto maturati nel nostro approccio alla musica e alla scrittura dei pezzi e crediamo di aver capito la nostra strada, anche se non si finisce mai di raffinarsi. Ci sentiamo molto più a fuoco come stile».
Quali sono i vostri progetti ora?
«Ora puntiamo a suonare dal vivo e far sentire il nostro lavoro di persona. Non vediamo l’ora. Nel frattempo continuiamo a produrre e a scrivere per il futuro».