Alti momenti di crisi è l’album di debutto dei Dejawood, uscito il 6 maggio su tutte le principali piattaforme musicali
Il 6 maggio 2022 è uscito “Alti momenti di crisi”, l’album di debutto dei Dejawood, fuori su tutte le piattaforme digitali per Pioggia Rossa Dischi. Finalmente il capitolo definitivo per la band di stanza a Roma che segue i singoli “Trenchtown”, “Uroboro” e il più recente “Simbolo“.
Un disco che contiene i primi due anni del progetto musicale, nato nel più complicato dei periodi, e qui rappresentato dalla focus track “Intrisi”, il primo brano, che racchiude in sè tutte le sonorità dell’album. Analogiche ed elettroniche, il sound desertico e quello urban, un racconto di una notte all’eccesso, tra luci ed ombre, in cui i momenti di lucidità si mescolano a percezioni incerte.
Li abbiamo incontrati, e gli abbiamo chiesto quali sono stati i loro personalissimi alti momenti di crisi. Ecco com’è andata!
Come riassumereste questi ultimi due anni che vi hanno portato alla pubblicazione del vostro album di debutto “Alti Momenti di Crisi”?
«Sono stati due anni pieni di emozioni. Negative, positive, di crescita, di decrescita personale, di alti e di bassi.. insomma tutto questo frullatore emotivo ci ha spinti a pubblicare l’album.»
Come vi siete incontrati voi tre?
«Ci siamo conosciuti molti anni fa suonando e gravitando nelle stesse band e nei stessi circuiti musicali. Da lì, solo amore!»
Possiamo dire che nel 2022 trap, rap e rock vanno ufficialmente d’accordo? Com’è stato per voi unire più generi diversi?
«Non è possibile categorizzare un flusso quale musica, o l’arte in generale. La musica è un flusso, un fiume in piena e si trascina tutto ciò che incontra nel percorso. Quindi si il mix di generi va assolutamente d’accordo! Per noi è stato un fiume pieno di affluenti carichi di acqua, di pesci e varie sostanze nutritive.»
La componente live per un progetto musicale è ancora così essenziale? Com’è per voi?
«Si, la componente live è il momento dove raggiungi le persone con le vibrazioni vere, quelle che entrano nel petto. Ascoltare la musica in solitaria è un’altra bellissima esperienza, forse più intima, ma quella del live diventa un contagio emotivo enorme. Quando si riesce in questo, noi ci sentiamo soddisfatti in pieno!»
Programmi per l’estate?
«Live in italia! Can’t wait!»