Recensioni e Interviste

Un album contaminato come la vita: ecco “Hybrido” di Claire Audrin

Hybrido
Intervista alla musicista Claire Audrin a proposito del suo ultimo album “Hybrido”.

Claire Audrin ha scoperto la musica come valvola di sfogo a soli 14 anni. La sua passione l’ha portata a sperimentare la musica in tutte le forme e, ricalcando le orme di artisti come i Måneskin ed Ed Sheeran, ad esibirsi per le strade di Londra, sperimentando nuovi suoni usando oggetti di ogni tipo, fino a confrontarsi con palchi autorevoli – al fianco di artisti come Ermal Meta, Fulminacci, Leo Gassman e Gio Evan – ma anche con il vero e proprio busking, dando vita a una sua personalissima cifra stitica in cui convergono mondi ed esperienze, pubblici e ascoltatori diversi.

Il suo nuovo album – già disponibile su tutte le piattaforme – si intitola “Hybrido”: un lavoro cosmopolita, fluido, contemporaneo, in grado di mettere in dialogo stili e sonorità differenti; un viaggio tradotto in musica in cui le emozioni, i linguaggi e gli scenari attraversati dalla giovane cantautrice si mescolano fra loro. Un incrocio di tecniche e stili, di sensazioni, pensieri e energie, attraverso 8 brani e un bonus track per raccontare storie diverse con stili diversi.

Abbiamo parlato con Claire Audrin della sua ultima avventura in musica: di seguito, la nostra intervista.

Hybrido è un album contaminato come la vita: come nasce?

Hybrido nasce dall’esigenza di mettere insieme tanti pezzi di vita di questi ultimi anni che ho tradotto in canzoni. È il contenitore di tante emozioni diverse, per questo ho scelto di chiamarlo “Hybrido”. I brani sono differenti anche per genere, alcuni sono pop, altri molto più intimi e abbracciano lo stile della soundtrack. Alcuni sono in inglese, altri in italiano. Ogni brano però ha una storia che avevo necessità di raccontare; si parla di amori finiti, relazioni tossiche, viaggi interiori, terre sconosciute, tradimenti, libertà e depressione.

Nell’album si sentono echi lontani di incontri sonori. Quali sono i passaggi della tua esperienza, della tua gavetta e quali i pubblici incontrati che ti hanno ispirato in questa sovrapposizione di suoni?

In questi anni ho fatto tante esperienze che mi hanno sicuramente formata molto e inconsciamente anche ispirata; la scelta dei suoni dei miei brani proviene soprattutto dai miei ascolti, dai dischi che ho consumato in passato e ultimamente. Sono una grande fan di Lorde, Lana Del Rey e Billie Eilish, che hanno ispirato tutta la parte elettronica del mio disco e i The Cranberries la parte acustica.

Hybrido è stato anticipato un anno fa dall’uscita del primo singolo, Sospesa. Che cosa è successo da allora a oggi?

Dall’uscita di “Sospesa” all’uscita di “Hybrido” ho scritto molti brani nuovi, ad esempio “Tu” e “Valley” che ho deciso di inserire in questo disco. In estate ho portato live i primi singoli usciti, ho aperto il tour estivo di Gio Evan, una data di Fulminacci e una di Leo Gassman.

Nel tuo album racconti storie, che dalla tua esperienza personale diventano universali, qual è la traccia più autobiografica? E c’è un capitolo di questa storia che non avresti proprio voluto scrivere?

La traccia alla quale sono più legata emotivamente è “Sospesa”, che racconta appunto una storia autobiografica. Ho scritto il testo in pochi minuti, ho avuto bisogno di sfogare le mie frustrazioni nei confronti di un rapporto nocivo che stavo vivendo, scriverle, rileggerle e poi reagire. “Sospesa” rappresenta un consiglio che ho dato a me stessa, ovvero quello di tornare libera. Spesso ho utilizzato i miei stessi testi come terapia: alcune canzoni sono come pagine di diario per me e nelle parole scritte senza pensarci troppo ci sono tante verità nascoste. Non c’è un capitolo che non avrei voluto scrivere, sono tutti brani che sono stati necessari per me e spero anche per chi ascolta.

Quali sono i prossimi progetti in cantiere?

Vorrei portare live il mio disco il più possibile, mi piacerebbe sincronizzare la mia musica su film o serie (e ci sto lavorando su), sto scrivendo molto anche brani non per me stessa, mi piacerebbe sperimentare un percorso da autrice e come ultima cosa ma non per importanza, mi piacerebbe realizzare un featuring.

— Onda Musicale

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