In occasione dell’uscita del nuovo singolo dei DENEB “Odio” facciamo due chiacchiere con il trio lombardo di “indietronica” formato da Carlotta “Kali” Limonta, JacopoPierazzuoli e DiegoPennati.
Ecco l’intervista.
Descrivete la vostra band in 5 righe. Da dove provenite ed il genere che proponete. Dateci dei riferimenti ad artisti a cui vi ispirate
DIEGO (basso) Siamo i DENEB, e veniamo dalla provincia di Milano. Ci piace definirci un power trio, perché siamo “solo” tre, ma facciamo casino per 8!
JACO (DRUMS) Facciamo musica elettronica, soprattutto suonata con strumenti reali e in parte affidandoci al producing, che ci fa da collante. I nostri riferimenti cambiano continuamente, gli ultimi a cui stiamo guardando sono Prodigy, Aphex Twin, Dub FX, Roisin Murphy.
Cosa vi spinge a fare musica?
KALI (cantante) Domanda complessa… 🙂 Credo che la risposta stia nel fatto che questo quesito non ce la poniamo nemmeno. Per noi fare musica è semplicemente naturale, necessario. La musica, dalla composizione alla performance, è il luogo che abitiamo a questo mondo.
Perché un titolo così forte il nuovo singolo? Qual è il significato?
KALI (cantante) In generale nei nostri brani mi piace parlare di emancipazione. Anche ODIO fa parte di questo messaggio. Ci tengo a dire che qui si parla di un sentimento mirato e legittimo! Non fondato su pregiudizi e paure ma su esperienze vissute sulla propria pellaccia. Personalmente questo brano mi ha aiutato a mettere fine a un rapporto tossico e spero che aiuti le persone che lo ascoltano a emanciparsi da situazioni personali analoghe. Magari, come si vede nel nostro video, con un po’ di grinta e leggerezza.
Raccontateci un aneddoto sulla realizzazione del brano
KALI (cantante) Il brano è nato in inglese come Shitty Friend… un titolo che svela qualcosa di più sulla persona a cui è dedicato!
Che farete nei prossimi mesi?
JACO (drums) Prossimi passi:finire di scrivere il nuovo disco, entrare in studio a registrarlo e, cosa a cui tengo particolarmente, organizzare date su date su date. Vogliamo tornare sul palco e starci il più possibile.