Conosciamo meglio i Tidal Frame, rock band abruzzese che ha appena pubblicato l’album omonimo per Vrec Music Label
Oggi conosciamo meglio i Tidal Frame, rock band abruzzese che ha appena pubblicato su tutti i portali digitali l’album omonimo per Vrec Music Label e prodotto artisticamente da Pietro Foresti (Tracii Guns, Scott Russo, Lambstone, Roommates).
Descrivete la vostra band in 5 righe. Da dove provenite ed il genere che proponete. Dateci dei riferimenti ad artisti a cui vi ispirate.
(Riccardo Maiorani, chitarra): «Siamo una band rock, o almeno una band che suona la propria versione di “rock” nel 2022.»
(Matteo Felicioni, voce e chitarra): «Veniamo dalla provincia di Teramo e ci piace usare chitarre distorte, ma il nostro focus principale è sempre la ricerca di una buona melodia. Gli artisti a cui ci ispiriamo sono A Perfect Circle, Muse e Foo Fighters principalmente, ma le influenze provengono da molti generi musicali, anche apparentemente lontani dal nostro.»
Cosa vi spinge a fare musica?
(Alfredo Di Francescantonio, basso): «La provincia abruzzese non offre molto, ed è stato naturale che 4 ragazzi come noi con la passione per la musica diventassero una combo sonora».
(Pier Giorgio Bragaglia, batteria): «La grande passione per la musica ha fatto sì che i nostri percorsi si incrociassero. Vivendo tutti nella provincia teramana abbiamo vissuto, fin dall’adolescenza, tra concerti in piazza, al liceo e varie manifestazioni musicali. Siamo diversi, ma uguali allo stesso momento, con una grande alchimia artistica che è maturata in poco tempo».
(Riccardo Maiorani, chitarra): «La musica è la forma espressiva più diretta ed emozionante per noi».
Perché avete intitolato il disco così?
(Pier Giorgio Bragaglia, batteria): «Essendo il nostro primo album, ci piace il fatto che tutto il lavoro avesse il marchio Tidal Frame».
(Riccardo Maiorani, chitarra): «Come ogni disco di debutto, è fondamentale far conoscere chi sei, in tutti i modi!»
Qual è il brano dell’album a cui siete più affezionati (ogni membro della band può dire il suo)?
(Alfredo Di Francescantonio, basso): «The Space Above Us».
(Riccardo Maiorani, chitarra): «Elodie’s Ether».
(Pier Giorgio Bragaglia): «Io sono il più “estremo” della band, però ad occhi chiusi dico The Reason. È stato il primo brano scritto, ed è quello che mi ha motivato a fare musica e credere in noi».
(Matteo Felicioni, voce e chitarra): «Probabilmente Healing Waters. Ho spinto tanto perché venisse scelta come singolo, e credo che racchiuda tutte le caratteristiche del suono attuale della band».
Guarda il video di Healing Waters:
Raccontateci un aneddoto sulla realizzazione del disco
(Riccardo Maiorani, chitarra): «Matteo che fa la fan girl col cantante dei Movida».
(Matteo Felicioni, voce e chitarra): «Verissimo! Eravamo al Frequenze Studio di Monza per il missaggio dell’album, e Pietro sapeva che ero un grande fan dei Movida, per cui ci fece la sorpresa di farci ritrovare Alessandro Ranzani in studio! E’ stato bellissimo poterlo conoscere e vederlo seduto al mixer insieme a noi».
(Alfredo Di Francescantonio, basso): «Beh, anche il caffè annacquato offerto dallo studio in cui abbiamo fatto la preproduzione dell’album a Londra è da menzionare, comunque. Esperienza terribile (bere quel caffè intendo)».
Che farete nei prossimi mesi?
(Pier Giorgio Bragaglia, batteria): «Adesso come sempre l’obiettivo è quello di lavorare duro, sia in sala prove, sia sul fronte promozione. E perché no, buttare giù qualche nuova idea».
(Riccardo Maiorani, chitarra): «Esatto. Presenteremo questo disco e lo suoneremo il più possibile».
(Alfredo Di Francescantonio, basso): «Vogliamo suonare il più possibile, dimostrando che meritiamo la nostra occasione».