Il 28 ottobre 2022 è uscito per Sangita Records/Sputnik Music Group e in distribuzione Altafonte il singolo di debutto del progetto MACADAMIA, dal titolo “Pollock”.
Un brano dalle influenze stratificate, immerse in suggestioni psichedeliche, un primo capitolo di un EP di prossima uscita che ci introduce nel mondo dolce-amaro a tinte pastello dei Macadamia. “Pollock” è un brano fresco e sognante, avvolto da un velo di malinconia e che ripercorre la storia di un amore turbolento, un colpo di fulmine in piena estate che nasconde però un retrogusto spiacevole.
Il brano si divide in una prima parte ricca di ricordi vividi di albe e baci al profumo di lavanda. A seguire un turbine di immagini e sentimenti contrastanti che sfociano, nella seconda parte del brano, in un volto tinto di lacrime, il trucco si scioglie, ricorda un quadro di Pollock, un bagno freddo e solitario con Dalla a fare da sottofondo.
Abbiamo parlato di musica, ingredienti essenziali e playlist di Spotify.
Quali sono gli ingredienti essenziali che rendono inconfondibile un brano dei Macadamia? Li avete scelti a priori o sono arrivati naturalmente?
«Più di tutti il sound Psycho-Dream e la voce di Ale, ma non meno importanti i minuscoli mille dettagli che colorano ogni nostro brano.La maggior parte di questi ingredienti è arrivata spontaneamente spaziando tra gusti personali, studio e varie esperienze musicali. Ognuno mette un po’ di sé. A volte capita di trovare delle soluzioni musicali un pochino più ragionate ma per fortuna sono molto rare.»
Come sono le vostre dinamiche di gruppo? C’è qualcuno che non è mai d’accordo quando scrivete pezzi nuovi?
«Ovviamente non è mai semplice e scontato riuscire a lavorare in gruppo, a volte bisogna scendere a compromessi ma il nostro punto di forza sta nello sperimentare e dare sempre spazio con rispetto alle idee di ognuno! E quando scriviamo pezzi nuovi è sempre una magia unica, un momento prolifico ed eccitante che abbiamo il piacere di condividere.»
Abbiamo visto che il vostro brano ha avuto un interesse editoriale, ed è solo la vostra prima pubblicazione. Quanto sono importanti le playlist di Spotify e le loro dinamiche per un progetto musicale?
«L’interesse editoriale ci ha piacevolmente stupiti…per noi significa che ci stiamo muovendo nella giusta direzione e che in Italia sta crescendo il bisogno di avere nuove sonorità. Sono piuttosto importanti le playlist di Spotify, rappresentano una delle odierne vetrine per arrivare alle orecchie degli ascoltatori, a maggior ragione per artisti emergenti come noi».
Com’è cambiato il vostro approccio alla musica dopo il Covid?
«Forse non c’è stato un vero e proprio cambio d’approccio fra pre/post-Covid ma sicuramente la pandemia è stata un momento di raccoglimento per ognuno di noi per rispolverare vecchi sogni nel cassetto.»
E chi siete nella vita “vera”?
«Persone semplici, senza troppe pretese. Ognuno con i propri pregi e difetti, progetti da inseguire. Ci piace stare insieme e condividere momenti, dall’andare ad un concerto al vedersi al baretto sotto casa per chiacchierare del più e del meno, anche se alla fine si finisce sempre a parlare di musica!»