Recensioni e Interviste

Starving Pets: quel suono acido, distorto, apocalittico e decisamente americano. La nostra intervista

L’esordio discografico di Andrea passano, ex leader dei Farmer Sea, arriva oggi con il suo moniker Starving Pets e con un disco dal titolo assai provocatorio: “No Shake, No Feels”.

Il suono distopico, apocalittico, quel grunge soffocato che molto si intona con le dinamiche di periferia e di sospensione… come dentro questo tempo nuovo di sensazioni irrisolte. Starving Pets è anche questo immaginario scuro, in bianco e nero, di forme non definite e di momenti circolari come dentro il bellissimo video del singolo “Bag Full of Leaves”. Il tutto dalla preziosa collaborazione con i suoni sagomati da Manuel Volpe che a tutto restituisce quel gusto internazionale che troppo spesso le produzioni italiane non riescono ad avere.

Un esordio… per te significa una rinascita o una trasformazione?

«Penso una trasformazione, lenta. Ma una trasformazione, senza dubbio. Questo progetto parte da lontano ma solo negli ultimi anni ho ripreso in mano il timone di questa imbarcazione, provando a darle una direzione precisa».

Questo suono spesso gutturale, spesso in cerca di profondità e di dissonanze… che momento della tua vita sta a fotografare?

«Nelle stratificazioni sonore che ho dato alle canzoni ho cercato di mettere dell’inquietudine in sottofondo. Feedback, incursioni noise, ambient. Insomma il messaggio sarebbe, non fatevi trarre in inganno dalla melodia. Quella è la base ma sotto c’è molto altro, tutto da scoprire dopo molteplici ascolti».

Un titolo che sembra immortalare un momento sociale: non ci sono reazioni nella vita di oggi secondo te?

«Ci sono, ci sono. Penso ai giovanissimi che si riuniscono ogni venerdì per gli scioperi contro il cambiamento climatico o a chi protesta contro le ingiustizie.
Poi come sempre, ognuno può dare il proprio significato al titolo. Per me è un po’ come dire “non ci sono scossoni, nessun sentimento”. Che può suonare anche come un “non abbiate paura, nonostante il brutto che succede, alla fine andrà tutto bene”».

Che tempo è stato il tuo indoor?

«È stato un bel tempo il mio indoor. Mi piace stare a casa, così come mi piace andare in sala prove a suonare. Sono due luoghi collegati dalla musica. A casa ho sempre una chitarra a disposizione e qualche pedale sparso. Un po’ come la leggenda (o verità) che narra che J Mascis, dei Dinosaur Jr, abbia una Jazzmaster, un Big Muff e un ampli in ogni stanza della casa. Quello sarebbe il mio indoor ideale. Per il resto è stato pieno di accelerazioni e decelerazioni, pause e ripartenze».

E che tempo è ora per Starving Pets?

«Ora è il tempo di portare in giro questo progetto. Stiamo lavorando in sala prove per capire come riprodurre al meglio questo lavoro di cui siamo molto contenti. E poi mi piacerebbe rimettermi a scrivere, per un secondo disco oppure per qualche progetto che non preveda per forza la forma canzone come forma finale. Mi piacerebbe poter lavorare a delle sonorizzazioni».

— Onda Musicale

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