Recensioni e Interviste

“Emotionally Numb” è il nuovo disco degli Hertzen

Trendici canzoni che si muovono tra elettronica e rock nel nuovo album “Emotionally Numb” degli Hertzen

Un rock sperimentale e cupo quello di “Emotionally Numb”; che abbraccia suoni elettronici che richiamano i synth degli anni ’80, ma rielaborati in una maniera completamente innovativa. Gli Hertzen non seguono le regole del mercato. Si prendono il loro tempo per creare un disco senza sbavature, introspettivo e capace di suscitare emozioni nell’ascoltatore.

Benvenuti Hertzen, è uscito il vostro nuovo disco. Volete raccontarci un po’ della sua genesi? Perché “Emotionally Numb”?

Esce Emotionally Numb dopo due anni di lavoro intenso in studio. È stato un grande traguardo per noi. Tredici tracce senza riempitivi. I lavori cominciano subito dopo l’uscita di Ananke nel 2021. Diciamo che in realtà non abbiamo mai smesso di lavorare. Emotionally Numb perché è un album di storie di silenzi, di lontananze, di rotture, ma anche di cambiamenti, di voglia di vivere, di amore per se stessi.

Sembra quasi un titolo ossimoro, perché ogni brano è veramente ricco di emozioni. Qual è il brano a cui siete più legati e perché?

Ci fa molto piacere sapere che abbiate colto le emozioni. È troppo difficile citarne uno. Direi Hypnotized. Un momento intenso dell’album in cui tutto sembra fermarsi. La trovo ben riuscita. E poi mi fa commuovere. Nel testo parlo di una prostituta. Per Self, invece, è Secret Sins. È stata la traccia ad esser stata completata per prima. È la traccia che più si avvicina all’idea di unire rock ed elettronica, e anche quella che simula molto bene una band dal vivo. Un brano musicalmente ricco nonostante la sua semplicità.

Invece il brano che è nato con più difficoltà?

Coming Home. Nasce in uno stile completamente diverso. Me ne innamorai subito lavorandoci su, ma non ci convinceva al 100%. A due mesi dalla consegna, decidiamo di stravolgerlo completamente. È uno dei motivi per cui ritardammo l’uscita. Tra l’essere incazzati e l’essere sorpresi, viene fuori però l’attuale Coming Home. La considero un tornado silenzioso. Un ritmo che ti prende e non ti lascia più.

Solitamente come nasce la vostra musica? Prima testo o melodia?

Nasce prima la musica. Lo stesso vale per il mio progetto da solista, May Rei, dove faccio tutto da me. Parto sempre e solo dalla musica. Forse perché mi sento più produttrice che cantante. O meglio, tutto inizia prima con la musica, poi arriva la voce. Con Hertzen, Marcelo si occupa della programmazione, della scelta degli strumenti. Mi basta una melodia e pochi secondi per lasciarmi ispirare e cominciare a scrivere il testo, pensare alla melodia vocale e altro.
Trasformo in parole quello che poche note e pochi suoni mi dettano nel cuore. È come partire da due binari diversi per poi unirsi ed arrivare a destinazione.

May Rei, una domanda solo per te: tu hai anche un tuo progetto solista, quando ti viene in mente una canzone come decidi se è una canzone per gli Hertzen o per May Rei?

Separo molto bene i due progetti. Hertzen è una collaborazione con Self. Sono presente dall´inizio alla fine della produzione, ma Marcelo è responsabile della programmazione di batterie, della scelta degli strumenti, degli effetti. Lo stile verte verso l’electro rock, si respirano gli anni ottanta e poi simuliamo un sound da band. Per Hertzen, c´è un approccio diverso, ma non meno complesso, anzi. Le canzoni con Hertzen sono più elaborate, più complesse. Le tracce richiedono molto più lavoro. Per non parlare della voce. Per il mio progetto da solista, invece, lavoro in totale autonomia. Lo stile qui è più elettronica, prevedibile in quanto figlia degli anni novanta. Qui le mie fatiche sono maggiori, sia sulla parte musicale sia sulla voce. Difficile qui dare il massimo in entrambe le parti. È già difficile lavorare in due sulle tracce. Da soli, lo è ancora di più. C´è però la libertà di lavorare da soli che non ha prezzo. Come vuole il significato del nome Hertzen, la musica è il mio Zen. Ecco che i due progetti rispecchiano un po’ il mio Yin e Yang. L’irrazionale e il razionale in armonia.

Ultima domanda: progetti futuri? Tour in arrivo?

Si spera di avere delle date in Brasile. Ma anche di ritornare a casa, in Italia. Nel frattempo, proseguono le riprese per una web serie di un giovane regista tedesco che vede coinvolti me e Marcelo. 

— Onda Musicale

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