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Il padrino – Parte II: “Devi sempre portare rispetto per le cose della famiglia”

Il padrino - Parte II

Un capolavoro di regia e interpretazione, con attori straordinari e una colonna sonora ineguagliabile.

“Il padrino – Parte II” è un film del 1974 seguito de Il padrino del 1972, entrambi diretti da Francis Ford Coppola. Il cast stellare comprende tra gli altri Al Pacino, Robert De Niro, Robert Duvall, Diane Keaton e John Cazale. La pellicola racconta in parallelo le vicende dei mafiosi italoamericani Vito e Michael Corleone – rispettivamente padre e figlio – in due diverse epoche. La storia di Michael riprende da dove si era interrotta alla fine del primo film, mentre quella di Vito è un prequel della pellicola capostipite. La saga troverà conclusione nel 1990 con “Il padrino – Parte III”.

La vicenda inizia nel 1901, nel paese siciliano di Corleone, dove il piccolo Vito Andolini vede uccidere la sua intera famiglia per mano del potente boss Don Ciccio. Il bambino viene nascosto da un conoscente, che per salvarlo lo fa imbarcare su di una nave diretta negli Stati Uniti; giunto in America, per una svista anagrafica il suo cognome viene cambiato in “Corleone”. Vito inizia a lavorare nel negozio di alimentari del signor Abbandando; diversi anni più tardi il ragazzo si sposa con Carmela, e nasce il suo primogenito Sonny. Il boss Don Fanucci costringe però il signor Abbandando a licenziare Vito, per assumere al suo posto un nipote del criminale.

Il giovane Corleone fa conoscenza con Peter Clemenza e Salvatore Tessio, che diventano suoi amici e con cui inizia a fare alcune piccole attività criminali. Don Fanucci li tollera perché – oltre a taglieggiare i commercianti del quartiere – chiede il pizzo anche a loro. Vito però non ci sta, e lo uccide; da questo momento inizierà la sua ascesa criminale, che lo porterà a controllare il racket, il contrabbando di tabacchi e alcolici, la corruzione, la prostituzione e il gioco d’azzardo. Diventato un potente boss criminale, Don Vito ritorna a Corleone per uccidere Don Ciccio.

La prosecuzione della storia di Michael Corleone riparte nel 1958, sul lago Tahoe nel Nevada, da dove il boss guida la cosca mafiosa di famiglia. Da anni Michael gestisce affari nel campo del gioco d’azzardo del Nevada e a Cuba. Questa ultima attività gli comporta l’astio del capitalista Hyman Roth, che ordina ai suoi sicari l’esecuzione di Corleone nella sua villa, che però fallisce. Michael decide di agire d’astuzia, e si reca da Roth facendogli credere di non fidarsi più del suo alleato Frankie Pentangeli, che desidera uccidere i fratelli Rosato, protetti dal capitalista. Corleone chiede a Pentangeli di riappacificarsi con i Rosato, con il reale intento di smascherare il traditore all’interno della propria famiglia. Pentangeli viene però aggredito, e gli viene fatto credere che dietro l’agguato ci sia Michael.

Corleone scopre che il traditore è il fratello Fredo, il quale ha venduto a Roth importanti informazioni sulle divisioni della famiglia e ha introdotto i sicari nella villa. Il boss ordina però che non sia fatto nulla al congiunto finché la madre è ancora in vita. Una commissione d’inchiesta senatoriale manovrata da Roth mette sotto accusa Michael, avvalendosi delle dichiarazioni di Pentangeli. La famiglia Corleone gioca però una carta inaspettata, ovvero la presenza in tribunale di Vincenzo Pentangeli, fratello del delatore, il quale si sente costretto dalla legge dell’omertà a tacere. Dopo essere stato assolto dalle accuse, Michael fa uccidere Roth, spinge Pentangeli al suicidio in carcere, e fa assassinare suo fratello Fredo dopo la scomparsa della madre.

Per Michael la calma sembra ristabilita, finché la moglie non gli confessa di aver abortito per non mettere al mondo un altro bambino che avrebbe seguito le orme paterne. Lui la picchia e la donna se ne va per sempre, ma è costretta a lasciare i due figli con il padre. Michael si ritrova così sempre più potente ma più solo, e ripensa a quando i suoi fratelli erano tutti vivi.

Retroscena

La storia della gioventù di Vito Corleone era già contenuta nel romanzo “Il Padrino” di Mario Puzo, da cui era stato tratto il primo film, nel quale tuttavia non aveva trovato spazio. Francis Ford Coppola volle quindi inserirla in questo secondo capitolo. “Il padrino – Parte II” avrebbe dovuto invece concludersi con una scena in cui il diciottenne Anthony Corleone parla con l’anziano padre Michael, dicendogli che non intende seguire le sue orme. Francis Ford Coppola non riuscì a terminare le riprese di questa sequenza, che diciotto anni dopo diventerà la base per “Il padrino – Parte III”.

Il personaggio di Hyman Roth era vagamente ispirato al mafioso Meyer Lansky, il quale dopo aver visto il film telefonò al suo interprete Lee Strasberg per complimentarsi per la performance. Sofia Coppola, la figlia del regista, nella pellicola ricopre la piccola parte di una giovane immigrata clandestina. Le scene di Cuba vennero in realtà girate a Santo Domingo (Repubblica Dominicana), mentre quelle ambientate a Corleone furono girate a Forza d’Agrò, a Savoca, a Graniti a Motta Camastra ed a Regalbuto, in provincia di Messina ed Enna. Le sequenze dello sbarco a Ellis Island furono riprese nella vecchia pescheria di Trieste.

Alla sua uscita il film fu un immediato successo, e vinse ben sei Premi Oscar: miglior film, regia e sceneggiatura non originale a Francis Ford Coppola e Mario Puzo; miglior attore non protagonista a Robert De Niro; miglior scenografia a Dean Tavoularis, Angelo P. Graham e George R. Nelson; miglior colonna sonora a Nino Rota e Carmine Coppola.

Come già detto per il primo film, “Il padrino – Parte II” è un capolavoro di regia e interpretazione, con attori straordinari e una colonna sonora ineguagliabile. Uno dei rari casi in cui un sequel è all’altezza dell’originale. Guardando la pellicola si sente la mancanza di Marlon Brando, ma l’aver inserito nel cast Robert De Niro è stato un colpo da maestro: l’attore è perfetto per la parte di Don Vito Corleone da giovane. Il film merita di essere visto in lingua originale per poter sentire gli attori che a volte recitano in lingua italiana: imperdibile!

Colonna sonora

Come sopra accennato la soundtrack de “Il padrino – Parte II” è stata composta da Nino Rota per le musiche, e da Carmine Coppola per le parti bandistiche. Tali composizioni sono state raccolte in un disco dal titolo “Il padrino – Parte II (The Godfather Part II)”, di cui queste sono le tracce:

  1. Main Title/The Immigrant – Nino Rota
  2. A New Carpet – Nino Rota
  3. Kay – Nino Rota
  4. Ev’ry Time I Look in Your Eyes/After the Party – Carmine Coppola, Nino Rota
  5. Vito and Abbandando – Nino Rota
  6. Senza Mamma/Ciuri-Ciuri/Napule Ve Salute – F. Pennino, cantata da Livio Giorgi
  7. The Godfathers at Home – Nino Rota
  8. Remember Vito Andolini – Nino Rota
  9. Michael Comes Home – Nino Rota
  10. Marcia Stilo Italiano – Carmine Coppola
  11. Ninna Nanna a Michele – Nino Rota, cantata da Nino Palermo
  12. The Brothers Mourn – Nino Rota
  13. Murder of Don Fanucci – Carmine Coppola
  14. End Title – Nino Rota
Sono udibili nel film, ma non inserite nella raccolta, le seguenti canzoni:
  1. Mr. Wonderful – Larry Holofcener, George Weiss
  2. Heart and Soul – Frank Loesser, Hoagy Carmichael
  3. Guantanamera – (non accreditata) J. Orbon, P. Seeger, J.F. Díaz, H. Angulo, J. Martí
  4. The Star-Spangled Banner – (non accreditata) basata su “The Anacreontic Song” di J. Stafford Smith
  5. For He’s a Jolly Good Fellow – (non accreditata) Tradizionale
  6. Pop Goes the Weasel – (non accreditata) Filastrocca tradizionale inglese
  7. U Sciccareddu Sicilianu – (non accreditata) Tradizionale
Leggi anche:

Il padrino – Parte I

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