Un documentario che oltre all’artista ci mostra anche la sua fragilità, le sue debolezze e i suoi limiti.
“What Happened, Miss Simone?” è un toccante documentario sulla vita della cantante e attivista Nina Simone. Distribuito da Netflix nel giugno 2015 e diretto da Liz Garbus, il film è stato candidato al premio Oscar come miglior documentario. Il progetto è stato realizzato attraverso filmati d’archivio, audio di interviste a Nina Simone, un vecchio colloquio tra un giornalista e l’ex marito della donna, la testimonianza ex novo della figlia Lisa Simone Kelly e di altre persone che hanno conosciuto la musicista.
Il documentario segue la vita di Nina Simone, dalla nascita in un quartiere nero di Tryon nella Carolina del Nord nel 1933, attraverso il suo approccio naturale alla musica e lo studio intenso del pianoforte. Ancora bambina fa conoscenza con la discriminazione razziale. Trasferitasi a New York per proseguire i suoi studi di musica classica, per mantenersi Nina suona il jazz nei club, ove unendo la voce al piano inizia a riscuotere consensi. Nel 1958 esce il suo primo album “Little Girl Blue”, al quale ne seguono rapidamente molti altri e una serie infinita di concerti. Negli anni ’60 fa conoscenza con il movimento per i diritti delle persone di colore e i suoi leader Malcolm X e Martin Luther King, e le tematiche delle sue canzoni si spostano dall’amore alla protesta.
Intanto la vita privata di Nina Simone è drammatica: il marito – manager la picchia, anche di fronte alla figlia, e la costringe a tour massacranti. L’equilibrio psichico della donna comincia a vacillare. Nel 1968, sconvolta dall’omicidio di Martin Luther King, decide di divorziare e di trasferirsi in Liberia, in Africa, abbandonando la musica. Lì, in un ambiente popolato solo da persone di colore e senza essere sottoposta allo stress lavorativo, la donna riesce ad essere felice ma finisce i soldi, pertanto decide di trasferirsi in Europa dove riprenderà a fare concerti. Negli anni successivi sarà dipendente dai farmaci contro il disturbo bipolare, che le consentiranno di proseguire la sua attività musicale e una vita più regolare. Nina Simone morirà nel 2003 in Francia.
Recensione
La qualità principale di “What Happened, Miss Simone?” è che, rispetto a molti altri documentari biografici o film biopic, ci mostra anche la fragilità dell’artista, le sue debolezze e i suoi limiti. Durante la visione del documentario lo spettatore si trova quindi a provare sentimenti contrastanti. L’ammirazione per l’artista Nina Simone, certo, ma in scena vediamo anche la donna malata che respinge, l’attivista che sa il fatto suo, la ragazzina vittima di discriminazione e la madre che subisce violenza domestica, il tutto in una persona e nell’arco di una sola vita. “What Happened, Miss Simone?” è un documentario che va assolutamente visto, pieno di perle biografiche e musicali. La scena in cui Nina Simone canta “My Baby Just Cares for Me” mentre al piano suona una canzone diversa è da brividi.
La critica internazionale
Michael Hogan ha scritto su ‘Vanity Fair’ che “Il rischio di realizzare un documentario di un’artista imponente è che finisci per ridurre il tutto solo alla sua parte artistica ma questa volta, nel racconto di Liz Garbus, il talento e la personalità di Simone splendono attraverso l’opera, come un qualcosa di gloriosamente singolare e incontrollabile.” Manohla Dargis del ‘New York Times’ ha citato la rilevanza del film oggi, definendolo un “documentario spesso elettrizzante e straordinariamente attuale”. L’aggregatore di recensioni ‘Rotten Tomatoes’ ha dato al film una percentuale di approvazione del 90% basata su 51 revisioni, con un punteggio medio di 7.90 su 10. Il sito riporta la seguente motivazione: “‘What Happened, Miss Simone?’ è una panoramica avvincente, anche se inevitabilmente incompleta, della singolare eredità artistica e della vita affascinante del suo complesso soggetto”.
Premi
“What Happened, Miss Simone?” è stato nominato per sei Primetime Emmy Awards, tra cui il “Miglior documentario o nonfiction” e “Miglior regia per un film nonfiction”, vincendo il primo. La pellicola ha ricevuto la candidatura al Premio Oscar come “Miglior Documentario”. Ha inoltre vinto un Peabody Award.
Colonna sonora
Il film è ovviamente accompagnato dalle canzoni di Nina Simone, ma anche di altri musicisti suoi contemporanei. La lista dei brani che compaiono nella soundtrack della pellicola è la seguente:
- Good King Wenceslas – (John M. Neale) Thomas Helmore
- I Wish I Knew How It Would Feel to Be Free – Billy Taylor, Richard Carroll Lamb
- Brown Baby – Oscar Brown Jr.
- Children Go Where I Send You – (Tradizionale, arr. Nina Simone) Nina Simone
- Nobody’s Fault But Mine – (Tradizionale, arr. Nina Simone) Nina Simone
- For All We Know – (J. Fred Coots, Sam M. Lewis) Nina Simone
- Little Liza Jane – (Nina Simone) Nina Simone
- My Baby Just Cares for Me – (Gus Kahn, Walter Donaldson) Nina Simone
- I Loves You Porgy – (G. Gershwin, I. Gershwin, Du. Heyward, Do. Heyward) Nina Simone
- Love Me or Leave Me – (Gus Kahn, Walter Donaldson) Nina Simone
- Work Song – Nathaniel Adderly, Oscar Brown Jr.
- If You Knew – (Nina Simone) Nina Simone
- I Put a Spell On You – (Screamin’ Jay Hawkins) Nina Simone
- Mississippi Goddam – (Nina Simone) Nina Simone
- The Backlash Blues – (Nina Simone, Langston Hughes) Nina Simone
- To Be Young, Gifted and Black – (Nina Simone, Weldon Irvine) Nina Simone
- Don’t Let Me Be Misunderstood – (B. Benjamin, G. Caldwell, S. Marcus) Nina Simone
- Strange Fruit – (Abel Meeropol, Lewis Allan) Nina Simone
- I Got Life – Gerome Ragni, James Rado, Galt MacDermot
- Don’t Smoke in Bed – (Willard Robison) Nina Simone
- Go tell it on the mountain – Jarad Astin
- Are You Ready? – (da una poesia di David Nelson dei The Last Poets) Nina Simone
- Why? (The King of Love Is Dead) – (Calvin Taylo) Nina Simone
- Westwind – Caiphus Semenya, William Salter
- Stars – (Janis Ian) Nina Simone
- You’ll Never Walk Alone – (Richard Rodgers, Oscar Hammerstein II) Nina Simone
- Vous etes seuls mais je desire être avec vous – (Nina Simone) Nina Simone
- Sinnerman – (Tradizionale, arr. Nina Simone) Nina Simone