Una storia di vampiri e amore, con protagonisti due ragazzini negli anni ’80.
“Blood Story” è un film scritto e diretto da Matt Reeves uscito nel 2010, tratto dal romanzo “Lasciami entrare” di John Ajvide Lindqvist del 2004.
Per qualche oscura ragione la distribuzione italiana ha voluto sostituire il titolo internazionale “Let me in” con un altro in Inglese, “Blood Story” appunto, ma se pensate che la prima ipotesi era stata di adattarlo in “Amami, sono un vampiro” – che sembra l’intestazione di una commedia erotica anni ’70 – ci è andata bene. Dal soggetto era già stata ricavata una pellicola svedese nel 2008 “Låt den rätte komma in” (titolo internazionale: “Let the Right One In”).
La trama
La trama è ambientata a Los Alamos negli anni ’80 e il protagonista è Owen (Kodi Smit-McPhee), un dodicenne timido che non riesce a relazionarsi con i suoi coetanei. Una notte lui fa conoscenza con Abby (Chloë Grace Moretz), una strana ragazzina da poco trasferitasi in un appartamento vicino al suo. L’essere entrambi isolati dalla società li farà avvicinare, finché Owen non capirà che Abby è una vampira, ed è responsabile degli omicidi che si sono verificati nella zona. Invece di fuggire, Owen – ormai innamorato di Abby – deciderà di rimanere con lei per proteggerla per tutta la vita.
Dal punto di vista formale il film può essere classificato come un horror, ma il rapporto di sincera amicizia che si instaura tra i due ragazzini protagonisti porta la pellicola su di un altro piano, ad un differente livello. In “Blood Story” il regista Matt Reeves riesce a trovare un suo percorso narrativo, che rende il film personale, senza limitarsi a riproporre il romanzo o la pellicola svedese. Meno fredda e più ritmata della precedente, “Blood Story” si concentra sulla storia principale limitando le sottotrame. Il risultato è un film che dosa correttamente la tensione, e che merita di essere visto per le sue atmosfere e l’interpretazione dei due giovani protagonisti.
Colonna sonora
La pellicola, come detto, è ambientata negli anni ’80, pertanto la colonna sonora contiene molte canzoni del periodo, ma non scontate. Troviamo, ad esempio “Burnin’ for You” dei Blue Öyster Cult, “Do You Really Want to Hurt Me” e “Time (Clock of the Heart)” dei Culture Club, “Let’s Dance” di David Bowie e una stupenda “Doot-Doot” dei Freur. Queste canzoni caratterizzano profondamente le scene in cui sono udibili. Nel film troviamo anche un pezzo di Italia grazie al brano “Farewell Love Scene” scritta da Nino Rota per il film “Romeo e Giulietta” di Franco Zeffirelli del 1968, che Owen guarda in televisione.
Le musiche originali presenti nella pellicola sono state scritte da Michael Giacchino, autore di molte soundtrack tra cui quella di un film con atmosfere diametralmente opposte come “Coco”. Come riportato da “Moviefone” Giacchino ha dichiarato che comporre la colonna sonora per “Blood Story” è stata per lui una sfida “… è stato difficile trovare il giusto equilibrio tra: dovrebbe essere spaventoso? O dovrebbe essere sentimentale? O dovrebbe essere emotivo? O dovrebbe essere così? Era uno strano equilibrio perché hai a che fare con una dinamica che è abbastanza discutibile per quanto riguarda le intenzioni di tutti nel film”.
La colonna sonora è stata pubblicata in un album intitolato “Let Me In: Original Motion Picture Soundtrack”, uscita il 12 ottobre 2010, contenente solo le musiche di Michael Giacchino.
La tracklist è la seguente:
- Hammertime
- Los Alamos
- Sins of the Father
- Peeping Owen
- Bully Thy Name
- The Back Seat Killer
- The Blood Flood
- The Asphalt Jungle Gym
- At Your Disposal
- Neighbors of Love
- First Date Jitters
- Killer In-Stinks
- Acid Test Dummy
- Visitation Rights
- New Day On an Old Lake
- Polling for Owen
- Owen Remember Thy Swashing Blow
- Blood by Any Other Name
- Regarding Evil
- Let Me Out
- Virginia Territory
- Invitation Only
- Dread On Arrival
- Parting Sorrows
- The Weakest Goes to the Pool
- Trained and Steady (Film Version)
- End Credits
- Trained and Steady (Original Track)
Sono rimaste escluse dalla pubblicazione le seguenti canzoni edite:
- The Breakup Song (They Don’t Write ‘Em) – (G. Kihn, S. Wright, G. Phillips) The Greg Kihn Band
- Burnin’ for You – (D. Roeser, R. Meltzer) Blue Öyster Cult
- Do You Really Want to Hurt Me – (Boy George) Culture Club
- Time (Clock of the Heart) – (Boy George) Culture Club
- Doot-Doot – (K. Hyde, R. Smith, A. J. Thomas) Freur
- Turning Japanese – (D. Fenton) The Vapors
- Let’s Dance – David Bowie
- Farewell Love Scene (da “Romeo e Giulietta”) – Nino Rota
- Now and Later Jingle (non accreditata) – canticchiata da Kodi Smit-McPhee