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Sei un collezionista di vinili? Ecco come riconoscere se le stampe dei tuoi dischi sono originali

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Magari sei uno di quelli che ama tutto quello che riguarda questo mondo, dal giradischi d’epoca al vinile decisamente vintage? Se è così probabilmente già sai che le prime stampe dei dischi in vinile hanno un valore molto maggiore di tutte le successive ristampe, per quanto queste possano, in certi casi, essere qualitativamente migliori.

Ma come si fa a determinare se ci troviamo davanti ad una prima stampa? E, sopratutto, come riconoscere le stampe originali dei dischi in vinile ? Prima di tutto bisogna dire che non esiste un modo assolutamente infallibile per scoprire se un disco è un vinile originale , ma ci sono sicuramente dei metodi che possono essere utilizzati per ottenere una stima abbastanza affidabile.

Determinare se il disco è nato per essere stampato su vinile oppure no.

Chiaramente questo è un problema che riguarda i dischi pubblicati dopo il 1982, per quelli precedenti il problema non si pone.  Quindi un modo per determinare la possibilità che una registrazione sia stata stampata originariamente su vinile è cercare informazioni circa il rilascio del disco. Per esempio, tra la fine degli anni 90 e primi anni 2000 ci fu un ritorno di fiamma nei confronti del vinile e molti gruppi decisero per i loro album di aggiungere, in seconda battuta, alla stampa su CD anche quella su vinile. Se trovate queste registrazioni su vinile, ovviamente non si tratta di originali, e, di conseguenza, non hanno alcun valore di mercato o comunque lo hanno ma piuttosto basso.

Sapere quando l’album è stato rilasciato e da quale etichetta.

Tanto per fare un esempio illustre, l’album dei Beatles, Abbey Road, è stato rilasciato originariamente su vinile nel 1969 dalla Apple Records. Successivamente il vinile è stato ripubblicato nel 1995 dalla Capitol Records. Chiaramente è molto facile trovare la versione del 1995 di questo album ma questa non può in alcun modo essere considerata un pezzo importante da collezione contrariamente a quella del 1969 che è invece molto ambita dai collezionisti.

Numero di catalogo e matrice della stampa originale

Si può imparare molto su un disco anche solo considerando i numeri di catalogo attribuiti ad una determinata pubblicazione. Il numero di catalogo, tanto per non dare niente di scontato, è un numero che identifica la versione del disco. Questa attribuzione, in alcuni casi, è un tantino complicata perché, per esempio, molte etichette “minori” sono state nel corso degli anni inglobate all’interno delle cosi dette major il che ha causato una certa sovrapposizione dei numeri di catalogo.

Fortunatamente comunque esistono database on line piuttosto aggiornati che vi permettono di fare ricerche anche piuttosto articolate. Una volta determinato il numero di catalogo attribuito alla versione originale abbiamo un primo elemento utile per determinare l’originalità di una stampa.

In aggiunta possiamo utilizzare anche il matrix number. Questo numero, stampato o scritto a mano, si trova sulle come riconoscere le stampe originali dei dischi in vinile - Matrix numberscanalature run-out del disco ed è una combinazione alfanumerica che viene utilizzata durante la produzione vera e propria del disco per distinguere il lato A dal lato B. In molti casi è determinante per capire se ci si trova davanti ad una prima stampa oppure no.

La matrice o matrix number possiamo definirla come la carta d’identità del disco.

Il problema però è che ogni etichetta ha implementato un proprio sistema di codifica per cui risulta molto difficile, diciamo pure impossibile, applicare una regola generale per la lettura delle matrici.  Inoltre, per rendere più complicata la faccenda, la codifica cambia col cambiare il  paese nel quale viene effettuata la stampa. Le stampe italiane, non tutte pero, utilizzavano un sistema nel quale era scritta chiaramente anche la data di stampa. Per identificare una prima stampa talvolta non basta utilizzare i dati ricavati dalla matrice ma occorre incrociare questi dati con i credits stampati nella cover. Questo è necessario specialmente per i dischi prodotti negli anni sessanta e settanta. Questi dischi, specie quelli per i quali veniva prevista una grande tiratura, erano stampati utilizzando diverse linee di produzione che utilizzavano contemporaneamente più lacche originali. Dalle lacche venivano, come da prassi, ricavati father , mother e stamper per cui, in questi casi, se possediamo una copia che ha nella codifica A1una copia con un A1 non è detto che sia necessariamente una delle prime copie stampate.

Come si legge la matrice? Per esempio XEX 579-1 (Beatles “Rubber Soul” etichetta Parlophone). 

XEX significa, per la Parlophone, che il disco è un mono. Se fosse stato stereo ci sarebbe stato YEX.

579 è il riferimento al numero di catalogo.

-1 E’ la parte importante, perchè ci dice da quale matrice di stampa è stato ricavato il disco. In questo caso il numero 1 dovrebbe garantire che siamo in presenza di una prima stampa.

Va comunque tenuto presente che è accaduto che alcune matrici non venissero utilizzate per dare origine a vinili destinati alla vendita. E’ noto per esempio il caso della prima stampa inglese di Wish you were here dei Pink Floyd che ha come matrice A1//B3. Non furono messe in commercio delle copie con matrice A1//B1 o A1//B2 perché le prime due matrici adoperate per il pressaggio del secondo lato del disco furono usate come test-pressing. In questo caso quindi la B3 indica, nonostante il 3 che siamo in presenza di una prima stampa. E’ assolutamente necessario quindi, come puoi vedere,  documentarsi molto bene sopratutto per evitare di restare vittime di truffe.

Fare un esame attento della copertina

Tieni presente che anche se un disco ha il numero di catalogo stampato coincidente con quello originale e anche la stessa data di uscita stampata non è detto che sia una stampa originale. Quindi in aggiunta a quanto già detto in precedenza può essere utile osservare attentamente la copertina del vinile perché anche questo può anche aiutare a determinare se un disco in vinile è un originale o no. Ogni uscita di uno stesso album presenta delle diversità rispetto alle precedenti e alle eventuali successive.

Alcune delle modifiche saranno molto sottili, quindi difficili da individuare, ma in molti casi, la differenza sarà notevole e riguarderà, per esempio, tonalità di colori o, addirittura, modifca del layout. Ovviamente è necessario conoscere esattamente l’aspetto della versione originale del disco.

Un’ultima osservazione secondo me utile. Anche se per alcuni potrà sembrare banale dirlo, se la copertina dell’album ha un codice EAN (identificazione del prodotto codice a barre) vuol dire che l’album stesso è stato prodotto dopo il 1973. Avrete quindi in questo modo un facile elemento per valutare il tipo di stampa che avete fra le mani.

(fonte: LINK)

— Onda Musicale

Tags: Vinile/Pink Floyd/Abbey Road
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